Piero Guccione


Img Guccione E' scendendo verso Sampieri che si vede improvvisamente il mare. Ai lati della strada, al riparo dei muretti di pietra lavorati a secco, si serrano in larghe macchie scure i carrubi. Trattengono il colore dell'ombra, l'impasto arido delle gazze e la luce franta di Sicilia. Si capisce che la terra e' da sempre, eppure umanizzata, percorsa, spesso torturata; assediata dalla grondante plastica delle serre. Arrivando dall'alto, prendendo la vecchia strada che da Scicli porta prima a Cava D'Aliga, e poi, lungo il litorale, al paese di Sampieri, capita di scambiarle per continue sacche del mare che rompono l'intimita' della campagna. Oppure, nei rari giorni di pioggia, vedere come scintillano argentate nel controluce di un lampo. Natura ormai dentro la natura, inevitabile tributo alla modernita'.

Ma e' sull'altra via che si ha la visione immensa del mare Mediterraneo. Per come davvero lo si immagina: le colonne d'Ercole, un salto nel buio, nel vuoto dell'acqua. Appare dietro una larga curva, mentre gia' se ne annunciava la presenza. Per l'alto cielo digradante, la discesa del suo colmo dell'azzurro che strapiomba. Appare come qualcosa di eterno, o e' forse l'eternita'.dipinto 1 Allora non si vedono piu' le case sul limite della spiaggia; neppure la sagoma rotta di una vecchia altissima ciminiera. Sorge sul ciglio del mare, su un improvviso arroccarsi del terreno, al termine della lunga sabbia di Sampieri. Vi si sale per un breve sentiero di pietrisco, mentre d'estate serra la gola un profumo dolcissimo di vegetazione non nota. Si domina cosi' quella vasta insenatura, fino all'altro punto, dove il candido biancore di case basse riluce come fa il raggio della luna. E' uscendo all'acqua, comunque, che di quel villaggio si ha l'immagine piu' bella; come procedere dall'immenso verso un momentaneo rifugio.
L'entita' del mare. Il mare come un confine; la casa e l'ignoto. Si vede l'azzurro mutare nei piu' diversi colori, e si capisce come tutto li' sia l'immutabile mutevolezza. Solo fermarsi a guardare, di volta in volta una piu' fredda corrente o l'ombra che da una nuvola cala. O il colore della lontananza, quando l'aria vapora in una esalazione di nebbia. E per non restare travolti dall'eternita', occorre volgersi a quella fornace. Tra le navate un poco crollate, entra ancora il vento del mare, si condensa la luce nell'apparizione di ombre appena inclinate. Venire ogni giorno, per anni, e capire la variazione minima, oppure fortissima, dell'acqua come della luce, dell'ombra come dello spazio. Avere la percezione che qui' la natura e', si manifesta, cresce come un assoluto. Si potrebbe stare anche solo a vedere cio' che accade come una necessita'. Tutto appare e poi scompare, viene per fuggire e ancora ritornare. Poiche' cio' che sembra sconfinare non siamo noi dentro la natura, ma la natura dentro di noi. Illimitato, circoscritto spazio che contiene mentre siamo contenuti.

Da "Guccione - i colori del mare " di Marco Goldin edito da Electa

Fig.1: Sulla spiaggia di Sampieri 1991-94


dipinto 2 Ombre sugli Iblei, 1985-88 olio su tela, 84x108 cm Collezione privata, Ginevra.

Biografia


1935 - Piero Guccione nasce a Scicli, nell'estremita' sud-orientale della Sicilia, tra Siracusa e Modica. Terzogenito di una famiglia della piccola borghesia, suo padre era sarto di buona scuola, sua madre casalinga.
1948-49 - Si iscrive alla scuola d'arte di Comiso.
1950-54 - A Catania frequenta l'Istituto d'Arte, conseguendo il diploma.
1954 - Nell'inverno si trasferisce a Roma. Vive in un pensionato a San Francesco a Ripa. Una scuola di pubblicita' gli passa un sussidio di cinquecento lire come non residente in citta'. Lavora come grafico in uno studio romano (dai manifesti pubblicitari alle caricature per giornali, ai disegni di mobili).
1955-58 - Frequenta i pittori neoralisti della Galleria "Il Pincio" (Attardi, Vespignani, Astrologo), piu' tardi Guttuso a Villa Massimo.

dipinto 3 Lo sguardo di San Rocco, 1992 olio su tela, 230x130 cm
Collezione di amici dell'arte di Collelongo.

1958-59 - Fa parte della prima missione paletnologica nel Sahara libico, diretta da Fabrizio Mori, per il rilevamento delle pitture rupestri. Partecipa alla mostra internazionale del Festival della Gioventu' di Mosca.
1960 - Su richiesta dell'American Federation of Art organizza alla Columbia University una mostra di pittura e graffiti sulle civilta' preistoriche sahariane, che proseguira' successivamente nella maggiori universita' americane.
1961-64 - Fa parte del gruppo "Il Pro e il Contro" con i pittori Attardi, Calabria, Ferroni, Gianquinto, Vespignani e i critici Del Guercio, Micacchi, Morosini.
1963 - Illustra il rosso e il nero di Stendhal per l'Editore Parenti.
1966-69 Espone alla biennale di Venezia e alla biennale di Parigi. Illustra la Legge Manilia e le Catilinarie di Cicerone per l'editore Curcio.
E' assistente di Renato Guttuso all'Accademia di Belle Arti di Roma. In seguito sara' titolare di cattedra all'Accademia di Belle Arti e al I Liceo Artistico di Roma.
E' presente nella mostra 10 Italian Painters proposta dalla Marisa Del Re Gallery di New York.
1968 - Prima personale alla galleria Il Gabbiano di Roma. Lo presenta in catalogo Luigi Carluccio.
1968-70 - Lavora a una serie di ritratti per i Racconti della domenica di "Paese sera", che verranno poi presentati in una mostra al Gabbiano di Roma.
1971 - Antologica al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Esce la sua prima monografia, per Il Gabbiano Edizioni d'Arte, con testo di Enzo Siciliano.
1974 - Inizia un ciclo di pastelli sul tema ombra che nel 1981 saranno riuniti nel volume Elogio dell'ombra , con un testo di Roberto Tassi.
1976 - Prima personale a Parigi, alla Galleria Claude Bernard, presentato in catalogo da Dominique Fernandez.
1978 - Tra il 1978 e il 1979 tiene un taccuino parigino (fogli di pastelli, matite, carboncini), il Diario Parigino, pubblicato nel 1984 con una nota di Leonardo Sciascia.
Lavora al ciclo di pastelli Vita e morte dell'ibiscus. Tiene la cattedra di pittura all'Accademia di Belle arti di Catania.
1979 - Espone alla Galleria Il Gabbiano di Roma Sei studi su una fotografia di Francis Bacon.
Il Gabbiano lo presenta per la prima volta alla FIAC di Parigi, con una personale.
1980 - Ritorna a vivere in Sicilia, in una casa di campagna a Modica, tra Cava D'Aliga e Scicli.
Lavora ai disegni del Quaderno Maltese.
Prima mostra personale a New York alla Odyssia Gallery. In catalogo un testo di Alberto Moravia.
1981 - Inizia il ciclo di disegni e pastelli Viaggio intorno a Caspar David Friedrich.
Per le Edizioni Carte Segrete esce Le linee del mare e della terra, con un testo di Guido Giuffre'.
1983 - Antologia di grafica alla Galleria d'Arte Moderna del Comune di Paterno' (Catania).
1984 - L'Hirshhorn Museum di Washington lo invita a partecipare all Mostra Internazionale Drawings 1974-1984.
Partecipa all Quarta Biennale della Grafica Europea a Baden Baden.
Espone Viaggio intorno a C.D. Friedrich nelle Gallerie Il Gabbiano a Rome, Bergamini a MIlano e Forni a Bologna, presentato in catalogo da Giovanni Carandente.
La Galleria il Gabbiano lo espone per la prima volta alla Chicago International Art-Exposition con una mostra presentata da Susan Sontag.
Illustra con dodici pastelli l'Agenda Olivetti 1985.
1985 - New York: espone un'antologia di grafica al Metropolitan Museum/The Mezzanine Gallery. Sue opere figurano nella collezione permanente del Museo.
Il Gabbiano presenta alla Kunstmesse di Basilea il ciclo di pastelli Geometria e malinconia delle pietre.
Lavora ai pastelli per il racconto di Camillo Boito Senso, che uscira' nel 1986 con un'introduzione di Moravia.
1986 - A Palazzo Dugnani, a Milano, e al Gabbiano, a Roma, espone 24 pastelli sul tema Dopo il vento d'Occidente.
1987 - Lavora ai pastelli per Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa su incarico di The Limited Editions Club di New York.
1988 - Il Gabbiano di Roma presenta una sua personale all'Armory Show di New York.
E' invitato per la quinta volta all Biennale di Venezia, con una sala nel padiglione italiano.
Jean Clair presenta una sua mostra di pastelli alla Galleria Claude Bernard di Parigi.
Esce Fogli Sparsi (disegni, pastelli, note), con testi dell'autore e di Dante Isella.
Con Burri, Schifano e Perez e' finalista al premio Artista dell'anno a Napoli, promosso da 120 critici italiani.
1989 - Lavora a una serie di pastelli sul tema Matisse e la modella che, insieme a dodici oli, saranno esposti alla James Goodman Gallery di New York.
Esce nelle grandi monografie d'Arte della Fabbri Editori il volume Piero Guccione, a cura di Enzo Siciliano e Susan Sontag.
Grande antologica alla Galleria d'Arte (Palazzo Sarcinelli) di Conegliano, con l'esposizione di 130 opere dal 1957 al 1989, a cura di Marco Goldin.
1990 - Piccola antologica a Sciacca, nell'ex Convento di San Francesco.
A cura di Antonio Motta esce Piero Guccione, numero monografico della rassegna quadrimestrale Galleria.
Con una mostra alla Galleria Sanseverina di Parma viene presentato il volume Piero Guccione - Diciotto disegni da Masaccio a Caravaggio, con testi di Roberto Tassi e Mario Goldin.
1991 - Alla Galleria Il Gabbiano espone i bozzetti per le scenografie di Norma di Bellini, andata in scena il 31 maggio 1990 al Teatro Massimo di Catania con la regia di Mauro Bolognini. La mostra comprende nove pastelli eseguiti successivamente, per i quali l'autore scrive un Post Scriptum, pubblicato nel volume edito per l'occasione da Fabbri Editore, con tutte le opere riprodotte e un testo di Enzo Siciliano.
La mostra sara' presentata anche a Milano, da Appianini Arte 32.
1992 - Mostra al Palazzo dei Leoni di Messina, con una scelta di opere datate 1962-90.
Partecipa alla XII Quadriennale di Roma, nella sezione Profili.
1993 - Mostra al Palazzo Paolina di Viareggio, sul tema Il mare, nell'ambito della manifestazione per il 64 Premio Letterario.
1995 - Mostra I colori del mare 1967-1995, con sessantaquattro opere esposte, nel Palazzo Sarcinelli di Conegliano, a cura di Marco Goldin.


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