Museo
Archeologico
Enna, Palazzo Varisano, piazza Mazzini
Tel. +39 0935 528100
Fax +39 0935 500539
Mappa
del Museo
Mappa
di Enna
Tour
Virtuale del Museo
Visita
tutti i giorni dalle 9 alle 18:30.
Ingresso Lire 4000 (ingresso gratuito per i cittadini
della Comunità Europea di età inferiore
ai 18 anni e superiore ai 60 anni).
SERVIZI:
Vietato fotografare
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La
sede museale è Palazzo Varisano, un edificio
costruito nel XVIII sec. sui resti di un impianto più
antico cinquecentesco di cui restano ancora tracce negli
ambienti del piano terreno.
L'edificio è anche ricordato nelle cronache storiche
poiché in esso il 13 agosto del 1863 Giuseppe Garibaldi
tenne il celebre discorso concluso dalla frase "...o Roma
o morte".
Il
museo illustra le fasi di età preistorica,
classica e medievale dei siti archeologici nella provincia
di Enna, ad esclusione dei territori di Centuripe, Aidone
e Piazza Armerina, per i quali esistono o sono in fase
di allestimento specifici musei.
Enna ha restituito materiali preistorici della
prima età del bronzo, mentre le fasi successive
sono meno documentate fino all'arrivo dei Greci. La città,
che fu sotto l'influenza di Siracusa e Gela, era nota
soprattutto per il culto di Demetra, alla quale fu dedicato
un importante santuario.
La sua posizione strategica le ha permesso di mantenere
l'identità di città, attraverso le varie
fasi storiche fino ai giorni nostri.
Nel territorio dell'ennese, a Cozzo Matrice, sono
stati messi in luce i resti di una stazione officina per
la lavorazione della selce, databile alla prima età
del rame, nonché tracce dell'età del bronzo
e di un abitato indigeno ellenizzato. Inoltre la presenza
di varie aree sacre a Demetra e Kore, insieme ad un grande
antro che coincide con la descrizione di Diodoro, confermerebbe
la localizzazione di questi luoghi con quelli del ratto
di Proserpina. Altri centri ellenizzati furono Capodarso
e Rossonmanno. Quest'ultima in particolare continuò
ad esistere in età romana e bizantina.
Alla preistoria risalgono anche gli insediamenti e le
necropoli attorno a Calascibetta, Pietraperzia, Assoro
e Cerami. Agira, patria dello storico Diodoro Siculo (I
secolo a.C.), fu importante città sicula poi grecizzata.
Nella seconda metà del IV secolo a.C., sotto Timoleonte,
raggiunse una grande prosperità e fu sede di importanti
edifici, fra cui un grande teatro.
Le
collezioni provengono da scavi effettuati dalla Soprintendenza,
da acquisizioni da privati e trasferimenti dai Musei di
Siracusa ed Agrigento.
L'ordinamento
del Museo è curato secondo un criterio topografico
dei comprensori, dei siti e dei contesti di provenienza.
In ciascuna sala sono esposti i reperti e, attraverso
supporti didattici, sono illustrati i luoghi di rinvenimento
e la storia delle ricerche.