SANTACROCE
CAMERINA
Il
comune di Santa Croce Camerina si trova sulle più
basse propaggini degli lblei meridionali ed è fra
i più piccoli comuni della provincia. La cittadina,
che conta circa 7000 abitanti, ha un aspetto tranquillo,
conferitole anche dal sobrio impianto urbanistico con vie
regolari e belle palazzine.
E'
situato a pochi Km dalla costa, dove troviamo le località
balneari di Casuzze, Kaucana e Punta Braccetto che, in questi
ultimi anni hanno avuto un intenso sviluppo turistico per
le belle spiagge, il limpido mare e la mitezza del clima.
TURISMO
Santa
Croce Camerina è centro agricolo e floricolo. Da
vedere la Chiesa Madre del XIII secolo e rimaneggiata nel
'700. L'interno, a tre navate, conserva una copia della
Madonna di Loreto del Caravaggio e una statua di S.Giuseppe.
Accanto
alla chiesa c'è Palazzo Pace in stile liberty mentre
fuori dal centro, in località Mezzagnone possiamo ammirare
edifici antichi come 'u vagnu', costruzione del IV-VI secolo,
realizzata in conci di calcare, con pianta a croce.
Dirigendoci
poi verso Pozzallo, tra Punta Secca e Casuzze possiamo visitare
gli interessanti scavi di Caucana, ove é stato recentemente
istituito il Parco Archeologico di Caucana. Il grande
interesse archeologico di questa area costiera ha determinato
lo sviluppo dell'attività turistica, ravvivata dalla presenza
di attrezzati centri di ricreazione.
Sempre
vicino alla costa possiamo visitare le rovine di Camarina.
Questa città, colonizzata dai Siracusani nel 598 a.C., dopo
aver subìto varie distruzioni nel tentativo di rendersi
indipendente dalla madrepatria, fu definitivamente saccheggiata
dai Romani nel 258 a.C. Dell'antica città, che si estendeva
su tre colli, di cui il più importante era quello di Cammarana,
presso la foce dell'Ippari, si conservano parti delle mura
arcaiche e la grande torre. Interessanti sono i resti di
alcune abitazioni ellenistiche: la 'casa dell'Altare', cosi
chiamata per via dell'altare ritrovato al centro del cortile;
la 'casa dell'Iscrizione' e la 'casa del Mercante', dove
sono stati rinvenuti alcuni pesi e strumenti di misura.
Sono a noi giunti anche i resti delle mura di cinta dell'Athenaion,
il tempio di Atena risalente al V secolo a.C., alcuni tratti
del porto, e diverse necropoli quali quella di Passo Marinaro
e Randello.
Il
materiale qui rinvenuto è conservato nel Museo Archeologico
di Ragusa e di Siracusa. A Cammanara ha invece sede un Antiquarium
ove sono custoditi resti delle zone circostanti. L'insieme
dei ritrovamenti ha reso possibile la ricostruzione dell'impianto
della città, che doveva essere tra i più begli esempi di
urbanistica del IV sec. a.C.
STORIA
Santa
Croce Camerina è uno dei paesi della provincia fra
i piú ricchi di arte e di storia antica. Essa é l'erede
di insediamenti molto antichi e storicamente importantissimi,
come quelli di Kamarina, Kaucana, il Casale di Santa Croce
ecc..
Già prima dell'evento storico
piú importante della provincia, la fondazione della greca
Kamarina, il territorio lungo la costa, è stato interessato
da insediamenti preistorici di una certa consistenza. Sono
stati ritrovati, infatti, numerose stazioni preistoriche
riferibili alla prima etá del bronzo, alla cosidetta "facies
castellucciana''.
Kamarina fu fondata nel 598 a.C.,
come punta avanzata della politica espansionistica siracusana
nell'area delimitata dall'Hipparis e dall'oanis, gli odierni
lppari e Rifriscolaro. La città cominciò ben
presto a prosperare e con la prosperità venne forse
il desiderio di una maggiore affermazione. Con l'aiuto di
alcune cittá greche della Sicilia meridionale, quindi, mosse
guerra a Siracusa e da essa venne sconfitta, insieme ai
suoi alleati, nel 553 a.C., dopo meno di cinquanta anni
dalla sua fondazione.
Nei successivi tre secoli Kamarina
vide periodi di grande splendore, potenza, libertà
e ricostruzioni, alternati ad altri di miseria, decadenza,
schiavitú e distruzioni, fino a quando i Romani la presero
nel 258 a.C., sotto il comando del console Attilio Calatino,
e,dopo un lungo assedio, la saccheggiarono e la rasero al
suolo.
l
pochi kamarinesi che scamparono alla distruzione della città,
si rifugiarono nei pressi di Punta Secca (fra Punta Braccetto
e Casuzze), formando piú villaggi separati, che, distribuiti
fra la costa e l'interno, presero il nome di Kaucanae.
Verso il V sec. d.C., fece la
sua comparsa in queste plaghe il Cristianesimo: ne sono
testimonianza le camerette sepolcrali con arcosoli nelle
pareti e tombe pavimentali, scavate nel tenero calcare di
una piccola latomia in contrada Pirrera, dove sorse anche
in quel periodo una chiesetta e nei pressi della contrada
Mirio, assieme ad una piccola necropoli, sorse un piccolo
santuario, nel quale era raffigurata, fra le altre immagini,
una Sant'Elena (madre dell'imperatore Costantino) con la
croce del Cristo. Da questo dipinto prese nome tutta la
contrada e l'abitato che si sviluppò in seguito,
per cui nei documenti dell'epoca il casale viene ricordato
col nome di Santa Croce.
A cominciare dal V secolo d.C.
iniziò una fase di decadenza di questi nuclei che
portò ad un progressivo ma inesorabile abbandono
di questi territori.
Del
periodo arabo ci resta ben poco. Nei documenti, dopo la
dominazione musulmana, si trova il toponimo Rosacambra e
non piú Kaucana, segno che quest'ultimo nucleo doveva essere
scomparso.
Con
Ruggero II il Normanno, il territorio delle contee di Modica
e di Ragusa fu donato a Silvestro, conte di Marsico. Nel
1151, Rosacambra e il Casale di Santa Croce furono donate
da lui, assieme ad altre terre al Priorato dell'antico monastero
Benedettino dei SS. Lorenzo e Filippo di Scicli, e in seguito
questi territori furono affittati con contratti pluriennali
a nobili di Ragusa o di Scicli, soprattutto per pascoli,
fino al 1450, quando Santa Croce e le terre di Rosacambra
furono date in affitto per un lungo periodo, inizialmente
temporaneo poi reso perpetuo, a don Pietro Celestri, un
nobile della contea di Modica e stratigoto di Messina.
Con don Pietro Celestri il feudo
di Santa Croce fu ripopolato con contadini di Scicli e di
Modica e dietro la sua guida cominciarono a sorgere le prime
case, le stalle e i primi accenni di organizzazioni urbane,
che costituirono il primo nucleo del casale di Santa Croce.
Con la sua morte, avvenuta nel 1494, il feudo cominciò
a spopolarsi specialmente per i continui assalti dei pirati,
che assalivano le sguarnite coste.
Una svolta decisiva per Santa
Croce si ebbe nel XVI sec, con Gian Battista Celestri. Nominato
marchese di Santa Croce contribui in modo determinante alla
crescita della sua città. Alla sua morte gli successe
il figlio don Pietro lV e la sua stirpe. Con loro la cittadina
ebbe un migliore assestamento, ma la paura dei pirati che
razziavano continuamente la costa, ostacolava la crescita
della popolazione, fin quando don Pietro V non fece restaurare
due torri di difesa nei pressi di capo Scaramia, che diedero
maggior sicurezza agli abitanti.
Pian piano l'abitato si consolidò
e senza forti scosse si arrivò al 1812, quando il
Parlamento Siciliano decretò l'abolizione della feudalitá,
e Santa Croce, costituita come libero comune, poté avere
un suo decurionato.
ECONOMIA
L'economia
della città si è sempre basata sull'agricoltura
e sulla coltivazione dei primaticci in serre di plastica,
attuata con ottimi risultati in principio nella piana di
Vittoria. Visto il successo dei primi tentativi, furono
spianate le dune di Punta Braccetto e di Punta Secca, e
le zone opportunamente irrigate cominciarono a produrre
notevoli quantità di primaticci. Attualmente le colture
dei primaticci sono alla base della economia locale, diventandone
elemento caratterizzante.
Parallelamente
si è sviluppato l'allevamento del bestiame. Di notevole
interesse, in questi ultimi anni é stato lo sviluppo che
ha assunto la floricoltura: vengono coltivati in serra varie
qualità di fiori come gladioli, garofani, tulipani
e rose che hanno invaso anche i più rinomati mercati
liguri. Per rilanciare ancor di più questa nuova
attività, l'Amministrazione Comunale ha istituito
nel mese di marzo, in occasione delle festivitá del patrono
S. Giuseppe, una "Sagra del fiore", con esposizione in stands
dei migliori esemplari.
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